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La mia infanzia

Sono nato a Verviers in Belgio il 7 marzo 1946, primo di cinque figli, due fratelli e due sorelle. Nella nostra casa in "rue de la Concorde" ho vissuto fino all’età di 20 anni.

Mia mamma, Marcelle Gérard, era fioraia e mio padre, Albert Breuer, era falegname-ebanista. Disponendo di attrezzi, legno, cartone, fil di ferro, chiodi, nastro adesivo, ecc...ho imparato presto a costruirmi ogni sorta di giocatolo.
Di fronte a casa mia, c'era un magnifico parco di proprietà di un club privato, la Société d'Harmonie, dove ho passato i miei migliori momenti di gioco con fratelli e numerosi amici: corse in bici, partite di calcio e badminton, costruzione di capanne, discese in slitta d'inverno, gioco delle biglie, scambio di figurine,ecc.
Negozio mammaIl negozio di mia nonna poi di mia mamma casa miaCasa mia, parco e amici  Harmonie

A casa con i fratelli, giocavamo con le automobiline. Prima di latta, Schuco, Triang, poi le Dinky Toys, Corgi Toys, Tekno, Marklin. Facevo il garagista che riparava le auto dei fratelli, serviva la benzina, le trainava con carro attrezzi e le trasportava sulla bisarca. Mio padre ci aveva costruito un garage multipiani con accensore, perché quelli in commercio erano ben troppo piccoli per posteggiarle tutte.
Avevamo anche i trenini della Marklin con un bel plastico.

Camion  Porsche  Pegaso 

Dinky  Dinky

Passioni per il disegno e per l'automobile

Un mio passatempo era il disegno, su ogni tipo di supporto. Anche sui muri, per la disperazione di mia mamma. Soggetto preferito: automobili!
Di queste passioni, non ricordo quale è stata la prima, ma è un fatto che uno dei miei primi contatti coll'automobile ha avuto luogo prima della mia nascità, ancora nel ventre di mia madre, quando, in seguito ad una sbandata della macchina guidata da mio padre, siamo scivolati nel fosso e eiettati fuori. Senza grave conseguenze, bisogna credere.
Al tale epoca, mio padre aveva una F.N. furgoncino del quale ho vaghi ricordi. Poi ha avuto una Willys Jeep Station Wagon della quale mi ricordo benissimo, con carrozzeria rossa e gialla a modo delle station wagon con struttura di legno in vista.
Ma un bellissimo ricordo è quello della Jeepster decappottabile verde imprestata dal concessionario Willys come vettura di cortesia per il tempo di una riparazione. Mio padre era venuto a riprenderci a scuola, me e miei fratelli, con la cappotte abbassata. Che emozione!

Dopo la F.N.,mio padre diventò cliente FORD. Prima una Consul, modello 1951-1956, poi il modello 1957, poi la Cortina Mk1 Station wagon, poi la Mk2 SW e la Escort SW.


jeepster      Consul      Consul       Escort

Poi le gite domenicali nelle Ardenne in famiglia con gli zii e cugini dove ci scambiavamo sulle auto per provarle. Le Studebaker Champion, Ford Custom, Chrysler Valiant, Fiat 1400, Peugeot 203, Renault 4 cv, Volkswagen, ecc.

       Ford      Ford Custom 53        Studebaker        Peugeot

           Renault 4cv              Fiat        Fiat 1900

              Chevrolet                             VW  

Poi ancora la prima volta al Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps, vicino a casa mia. Ancora piccolo, con i miei genitori, mi ricordo che eravamo nel prato all'interno della curva della Source, ma delle vetture ho solo il ricordo di sagome fuggenti rosse, verdi, bianche, blu accompagnate dal grande rumore degli scappamenti. Era il tempo degli Ascari, Fangio, Farina, Hawthorn, Frère,Trintignant e delle Alfa Romeo, Connaught, Ferrari, Gordini, HWM, Maserati, Mercedes.                            
Gran premio                 Gran premio              MaseratiRaidillon Spa Francorchamps

In seguito, più grande, come scout in servizio delegato alla tribuna della stampa o lungo il circuito, frequentavo regolarmente il circuito e le sue gare.
I rallye anche, che seguivo come spettatore, facevano parte dei miei passatempi.
Il disegno, lui, mi ha affascinato quando ho avuto l'età di tenere una matita in mano. I miei disegni rappresentavano spesso delle auto, quelle che conoscevo, fino al giorno dove ho cominciato a inventarle. I miei quaderni di scuola erano pieni di disegni di auto, incontrando spesso la disapprovazione dei miei insegnanti. Credo che per questa passione devo molto a Jean Graton, autore dei fumetti di Michel Vaillant che erano tra i miei preferiti, ma anche alla marca Skoda. Trovavo le sue auto talmente orribili che mi dicevo che non era possibile disegnarle così brutte e che avrei potuto fare meglio.
Lì, ho trovato la mia vocazione e deciso di intraprendere degli studi artistici.  Così dopo tre anni di liceo classico, mi sono orientato sulle Arti Plastiche all'Institut Supérieur des Beaux-Arts Saint Luc a Liegi, nel 1962.
AngliaL'auto della scuola guida quando ho preso la patente nel 1964, la Ford Anglia.


Terminato questo ciclo di studi, volevo proseguire in Estetica Industriale per diplomarmi designer. Volendo approfittare delle mie vacanze estive del 1966 per uno stage presso un costruttore o un carrozziere italiano, avevo scritto varie lettere di domande, accompagnate di riproduzioni dei miei schizzi.
Ho ricevuto allora l'invito del carrozziere OSI di Torino a effettuare uno stage di un mese nel loro Centro stile.

Schizzi     Schizzi    Schizzi

Alcuni schizzi a biro e matita dell'epoca della scuola Schizzi  Schizzi

Alla fine del mio stage l'amministratore delegato della Osi, Ing. Giacomo Bianco, mi fece la proposta di assunzione e così, in ottobre 66, cominciai la mia carriera di stilista e la mia vita in Italia.
All'inizio ho vissuto in pensione a Torino in piazza Vittorio, poi con due colleghi della Osi abbiamo affittato un alloggio.
Nel 1968 ho acquistato la mia prima auto: una Renault 4, modello 1962 di seconda mano. 750 cmc, 3 marce. renault 4
In quell'anno, in seguito al fallimento della Osi, venne assunto dalla Fiat nel suo Centro Stile.

Nel 1968 ho sposato in Belgio la mia fidanzata, Annette Vassen, e ci siamo stabiliti a Grugliasco, non troppo distante dal Centro stile Fiat.

mariagemariage

Poi sono nate le bambine. Anne-Cécile nel 1969. Catherine nel 1971.
Come dipendente Fiat, ho comprato la mia seconda auto: la  128 4 porte, rossa. Poi un' altra 128, verde. Nel 1972, avendo disegnato il coupé 128, era "d'obbligo" comprarla. Così la mia quarta auto fu il coupé 128 S 1100, di colore rosso.
fiat 128fiat 128Fiat 128128 coupé
La casa di Grugliasco, con le bambine che crescevano, è diventata piccola e abbiamo traslocato a Rivalta nel 1972. Rivalta era più vicina al luogo di lavoro, al Centro  Design Ford Europe di Bruino, dove ero stato recentemente assunto.
Ma dopo neanche un anno, la Ford avendo comprato la carrozzeria Ghia e unificato il centro stile, sono andato a lavorare a Torino nella sede della prestigiosa carrozzeria in via Agostino da Montefeltro.

Le mie altre auto: per esigenze familiari (campeggio, prima in tenda, poi in caravan) ho comprato la Simca 1307S. Mi fu rubata e ho comprato l'Audi 80 GLS 1600. Poi seguita dalla Lancia Y 10 Elite, dalla Peugeot 405 1600 e da l'Opel Tigra 1600 16v.

simca 1307audi 80peugeot 405
y 10
opel tigra

Dopo la Ghia, nel 1978 sono stato assunto all'Open Design di Aldo Sessano dove sono rimasto fino al 1985. Inizio 1986 ho iniziato la mia
carriera di designer freelance.

 
Paul Breuer Designer